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DISTURBI DELLA NUTRIZIONE E DELL'ALIMENTAZIONE

Illustrazione che indica il concetto di disturbo della nutrizione

Si tratta di condizioni di sofferenza caratterizzate da difficoltà nel rapporto con il cibo e con il proprio corpo tali da compromettere in modo significativo la qualità di vita.

 

I disturbi dell’alimentazione (DA) colpiscono prevalentemente adolescenti o giovani adulti (con un picco intorno ai 14 e ai 17 anni) di sesso femminile, anche se negli ultimi anni si è riscontrato un aumento dei casi ad insorgenza precoce o tardiva nonché tra le persone di sesso maschile.

 

A livello diagnostico vengono distinte tre categorie principali di DA (anoressia nervosa, bulimia nervosa e disturbo da binge-eating), insieme ad un ampio gruppo di altri DA che riguarda quelle condizioni in cui sono presenti i sintomi caratteristici di un DA ma che non arrivano a soddisfarne pienamente i criteri diagnostici.

 

Tutti questi disturbi condividono una caratteristica centrale: l’eccessiva valutazione del peso, della forma del corpo e del controllo dell’alimentazione, ovvero la tendenza a valutarsi in modo prevalente o esclusivo sulla base di questi domini, trascurando altre aree di vita (studio, lavoro, relazioni interpersonali, sport, hobby, ecc.).

 

Questo nucleo psicopatologico spiega e mantiene la maggior parte delle caratteristiche cliniche dei DA. I comportamenti disfunzionali di controllo del peso (dieta ferrea, esercizio fisico compulsivo, vomito autoindotto, uso improprio di lassativi e diuretici) nonché il perseguimento e il mantenimento della condizione di sottopeso si possono infatti verificare solo se una persona crede che il controllo dell’alimentazione, del peso e della forma del corpo siano di estrema importanza per giudicare il proprio valore.

 

I DA tendono spesso a migrare da una categoria diagnostica all’altra (Fairburn, Cooper, & Shafran, 2003); accade dunque che una persona, nel corso della propria vita, possa passare da un DA (es. anoressia nervosa) a un altro (es. bulimia nervosa).

 

Il Manuale diagnostico (DSM-5-TR; APA, 2023), descrive i Disturbi dell’alimentazione come di seguito riportati:

Anoressia Nervosa: si caratterizza per una restrizione delle calorie che porta ad una condizione di sottopeso, accompagnata da un'intensa paura di ingrassare e da un'eccessiva influenza del peso e delle forme del corpo sui livelli di autostima, oltre che da un mancato riconoscimento della gravità del sottopeso.

Bulimia nervosa: caratterizzata dalla presenza di ricorrenti episodi di abbuffate, condotte compensatorie per prevenire l'aumento di peso (provocarsi il vomito, assumere lassativi, digiuno o attività fisica eccessiva) e un'eccessiva influenza del peso e delle forme nella valutazione di sé.

Disturbo da Binge-Eating: caratterizzato da ricorrenti episodi di abbuffata, in assenza di condotte compensatorie, associati a tre o più aspetti quali mangiare molto più rapidamente del normale fino a sentirsi spiacevolmente pieni, grandi quantità di cibo anche se non ci si sente affamati, da soli a causa dell’imbarazzo per quanto si sta mangiando, nonché sentirsi disgustati verso se stessi, depressi o in colpa dopo l’episodio.

 

Le linee guida internazionali (NICE, 2017) raccomandano la terapia cognitivo comportamentale migliorata (CBT-E: Enhanced cognitive behaviour therapy) come trattamento di prima scelta per la cura dei Disturbi dell’alimentazione.

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"Guardare e riuscire a vedere non sono la stessa cosa."
(Una nostra paziente)

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